“Ai Comuni manca circa un miliardo per chiudere i bilanci. Chiediamo al Parlamento e al Governo di intervenire per non penalizzare ulteriormente un comparto che in dieci anni ha dato per il risanamento dei conti pubblici circa 14 miliardi di euro”. Così il coordinatore delle ANCI regionali, Maurizio Mangialardi, nell’audizione odierna davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
“Nel dettaglio – ha spiegato Mangialardi – si parla dei 300 milioni compensativi per il passaggio da Imu a Tasi, risorse che dal 2014 non sono più acquisibili da circa 1800 Comuni. Sono risorse queste che concorrono alla formazione degli equilibri correnti e sono quindi da ripristinare senza indugio”. C’è poi la partita dell’abolizione del taglio ex dl 66 del 2014 “la cui non applicazione – ha ricordato il rappresentante ANCI – scadrà a fine annoi e se non sanata significherà, per i Comuni, 560 milioni di euro in meno”.
Questo per quanto riguarda la parte corrente mentre per la parte degli investimenti, riguardante in particolare modo i piccoli Comuni, Mangialardi ha chiesto di aumentare “le risorse con ulteriori 250 milioni di euro” a cui aggiungere “altri 150 milioni per le Città metropolitane”. Nel corso dell’audizione è stato consegnato ai commissari un documento dettagliato in cui si chiedono risposte anche su altre questioni come lo sblocco degli avanzi e del debito, la riforma della contabilità e gli interventi in favore delle Città metropolitane (leggi le proposte di emendamenti presentati da ANCI).