Una “cassetta degli attrezzi” per aiutare i Comuni piemontesi ad adeguarsi al Regolamento europeo per la protezione dei dati personali, meglio noto come GDPR. Questo lo scopo dell’incontro “Comuni piemontesi attrezzati per il GDPR”, organizzato oggi a Torino dalla Regione Piemonte in collaborazione con il CSI Piemonte, ANCI Piemonte e Uncem Piemonte, per fornire ai Comuni piemontesi strumenti utili a realizzare quanto richiesto dalla nuova normativa.

A meno di 60 giorni all’entrata in vigore del nuovo Regolamento, le Amministrazioni locali sembrano in forte ritardo nell’adozione delle misure previste. Il Regolamento europeo impatterà notevolmente sulla vita degli Enti pubblici dal punto di vista tecnologico, organizzativo e legale. È quindi essenziale utilizzare il tempo rimasto per costruire un impianto organizzativo e procedurale adeguato alle novità normative.

La “cassetta degli attrezzi” rappresenta un insieme di indicazioni, linee guida, esperienze, proposte di modulistica e riferimenti utili destinati a coloro che all’interno delle Amministrazioni avranno il compito di “costruire” i processi e tutta la documentazione atta a concretizzare il principio di accountability ovvero di responsabilità.

“L’Agenda Digitale Piemontese – ha dichiarato Giuseppina De Santis, Assessore all’innovazione della Regione Piemonte – è una sfida appena cominciata, che dovrà essere portata avanti con notevole sforzo anche nei prossimi anni, poiché dal successo di essa dipende la semplificazione della vita di cittadini e imprese. Utilizzare la leva dell’ICT comporta innanzitutto un processo di maturazione all’interno della stessa Pubblica Amministrazione piemontese, cui spetta il compito di offrire infrastrutture e piattaforme abilitanti, diffondendo allo stesso tempo una nuova cultura digitale presso la cittadinanza. La Regione è al fianco dei Comuni in questo difficile processo”.

Nell’incontro sono stati presentati scenari di flussi di processo di data breach (violazione dei dati personali) ed esempi di clausole contrattuali, in caso di esternalizzazione di un trattamento dati. Notevole interesse ha poi riscosso tra gli Enti l’esempio del registro delle attività di trattamento (che raccoglie i trattamenti effettuati e le procedure di sicurezza adottate), frutto di un primo gruppo di lavoro composto da referenti tecnici e legali di Regione Piemonte, CSI, ANCI Piemonte, Comuni di Biella, Alessandria, Vercelli, Cuneo e Unione Alta Langa. Voluto dalla Regione Piemonte, il gruppo infatti ha il compito di concretizzare, a supporto proprio degli Enti Locali, delle linee operative e delle best practice per l’attuazione del Regolamento europeo ed è aperto a tutti coloro che abbiano interesse a fornire idee, contributi o esperienze.

“Per gestire questo importante cambiamento – ha sottolineato Claudio Artusi, Presidente del CSI Piemonte – che inciderà in modo notevole sulla vita e sull’organizzazione degli Enti pubblici credo sia importante più che mai cooperare e fare sistema. L’attuazione di questo Regolamento è una sfida per la Pubblica Amministrazione, ma è anche l’evidenza di una vera crescita: dimostrando di avere un controllo reale ed effettivo sui dati che gestisce, la PA avrà l’opportunità di acquisire maggiore fiducia anche da parte dei Cittadini”.

“Consideriamo l’innovazione un tema centrale –  ha spiegato Michele Pianetta, vicepresidente di ANCI Piemonte, intervenendo all’incontro nella sede del CSI – di recente abbiamo dato vita ad una serie di incontri formativi dedicati al regolamento europeo sulla privacy, che culmineranno il 13 aprile a Mondovì con la presentazione del Premio Piemonte Innovazione. Di fronte a un argomento così importante, investire sulla formazione del personale è fondamentale per favorire i processi di responsabilizzazione dei dipendenti pubblici”.

Per Marco Bussone, vicepresidente di Uncem Piemonte: “Protezione dei dati e loro valorizzazione sono fronti sui quali anche i piccoli Comuni devono essere formati. Registriamo una serie di criticità operative nell’individuare le figure e le competenze che, in attesa di un intervento legislativo e interpretativo, devono essere gestite a livello sovracomunale avvalendosi del CSI Piemonte e di altre strutture capaci di guidare il processo verso una compiuta agenda digitale”.

Ulteriori informazioni e tutti i materiali sul sito internet del CSI