Far riscoprire la Valtiglione, territorio riconosciuto come patrimonio Unesco per la sua cultura contadina, e favorire la presenza dei piccoli borghi nei circuiti turistici ed espositivi da cui sono generalmente ‘tagliati fuori’. Questo il senso della mostra diffusa “Un mondo da recuperare”, ospitata fino al prossimo 24 novembre nei Comuni di Mombercelli, Belveglio, Cortiglione, Incisa, Masio, Rocchetta Tanaro, Vaglio e Vinchio.
Si tratta di un vero e proprio viaggio all’indietro nel tempo, guidati dalle opere dell’artista Pippo Leocata che prende il via dal Musarmo, il museo di arte moderna di Mombercelli (AT), in cui è collocato il suo corpo principale.
Nata da un’iniziativa dell’associazione culturale la Bricula di Cortiglione, la mostra è promossa da vari enti e Comuni e si sviluppa nelle diverse sedi in cui si manifesta e vive il territorio: le Cantine sociali di Mombercelli, Rocchetta Tanaro, Vinchio e Vaglio, le Chiese della Madonna di Fatima a Cortiglione, di San Giovanni Battista, la Chiesa del Carmine ad Incisa, la Torre di Masio, o significative testimonianze di architettura rurale come la corte chiusa di Belveglio.
Il sindaco di Mombercelli, Ivan Ferrero, sottolinea: “Dedicare una mostra diffusa ha permesso di mettere in contatto vari Comuni e varie realtà con finalità differenti tra loro, a partire dal Musarmo, il nostro museo di arte moderna fino a partner anche commerciali che si inseriscono correttamente in questo progetto, e ne rappresentano un vero valore aggiunto. Il nostro territorio deve insistere sulla valorizzazione della cultura e dell’arte e dei suoi prodotti tipici: se riusciamo a comunicare bene queste cose ed offrire ai turisti un’ottima organizzazione dei nostri punti di interesse – aggiunge Ferrero – potremo diventare un territorio più attrattivo ed all’altezza di una dotazione turistica che va consolidata per creare ricadute economiche positive per le nostre colline”.
Il curatore della mostra, Pierfisio Bozzola, si sofferma infine sulle finalità dell’iniziativa: “Sappiamo bene che i piccoli Comuni da soli non hanno grandi possibilità di accogliere eventi culturali nel loro territorio, ma unendoci e facendo rete riusciamo ad organizzare un evento come questo che trova ispirazione nei paesi stessi e nella loro cultura da recuperare. In questo modo facciamo conoscere e valorizziamo un patrimonio che non tutti conoscono”