“Vercelli è la capitale europea del riso ma non ha mai avuto un evento per celebrarlo. La mia prima proposta da sindaco è quella di istituire una ‘Fiera internazionale del riso’, un evento che ci permetta di far conoscere nel mondo un prodotto di cui andiamo orgogliosi. Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida è rimasto molto colpito da questa idea che farò di tutto per realizzare durante il mio mandato”. Roberto Scheda, 81 anni, è il nuovo sindaco di Vercelli avendo vinto il ballottaggio alla guida di una coalizione di centrodestra con il 54,19% lasciando Gabriele Bagnasco del centrosinistra a 45,81%. Politico di lungo corso, avvocato, già senatore, incarichi importanti sia ai vertici dell’ACRI che dell’ABI, Scheda vanta un lungo curriculum amministrativo: assessore a Vercelli prima nel 1970, a 25 anni, poi dal 2004 al 2014; dal 2009 al 2019 anche sindaco di Rosasco, Comune a 20 chilometri dal capoluogo.
Scheda ha già individuato la priorità della sua azione. “La città ha bisogno nell’immediato di rivedere il piano di manutenzione del verde pubblico, Vercelli è uno scrigno di valori artistico culturali ma ora il degrado del verde ci ha assalito dappertutto e non solo per il cambiamento climatico: rimettere mano al piano di manutenzione è una assoluta necessità”.
Il sindaco vercellese è conscio delle esigenze dei suoi concittadini, essendo stato consigliere comunale durante l’ultima consiliatura. “Abbiamo una serie di cantieri già avviati dalla precedente amministrazione cui va il merito di poter incidere sul degrado della città. Il problema è che i troppi cantieri avviati in questo momento hanno creato disagio al mondo del commercio, ai residenti oltre che nella ricerca dei parcheggi. Seguiremo con attenzione l’evolvere dei cantieri e delle opere ma siamo pronti – assicura – ad effettuare eventuali correttivi laddove possibili per dare serenità agli operatori economici”. Sul modello di sviluppo locale, si dice pronto a confrontarsi coi soggetti territoriali. “Il localismo economico non ci aiuta visto che la logistica ha impegnato quasi tutta l’area industriale di Vercelli: è un buon segno perché si sono create nuove aziende e posti di lavoro. Ma dobbiamo dare impulso ad un piano strategico, sarà mia cura riunire i cosiddetti Stati generali intorno ad un tavolo per programmare il piano strategico per i futuri 10 anni”.
La nuova amministrazione avrà particolare cura per i temi dei giovani e dell’inclusione sociale. “Abbiamo una Università tra le migliori in Italia, quella del Piemonte Orientale, che ci lega a Novara ed Alessandria, un cordone che ci permette di avviare collaborazioni oltre gli steccati coi territori che devono lavorare in simbiosi per lo sviluppo. Il modello è quello del Veneto, dove Ca’ Foscari ha fatto sedere allo stesso tavolo il mondo accademico, imprenditori e giovani. Si parla tanto di intelligenza artificiale, ma dobbiamo creare i presupposti per le nuove professioni e per le start-up che trattengano qui i giovani evitando che emigrino”.
Quanto poi ai temi sociali Scheda assicura: “È un tema che mi sta particolarmente a cuore, sin dalla mia prima esperienza come assessore ed oggi come nonno di un nipote autistico di 14 anni; esperienza che mi ha spinto da molti anni a fare volontariato con il mio studio legale con le associazioni dei genitori che rappresentano i soggetti autistici. Siamo riusciti ad arrivare alla legge del ‘Dopo di noi’; ma il cammino è ancora lungo per i diversamente abili, quindi avrò una particolare attenzione, le famiglie sono in grande sofferenza ed abbiamo necessità di essere presenti anche come amministrazione locale”.
Infine, il dialogo con gli altri amministratori e con l’ANCI. “Via gli steccati, credo nella necessità che si lavori in sinergia usando l’intelligenza di un amministratore che punta al rafforzamento dei territori, nel rispetto delle autonomie. Con ANCI seguiremo la linea tracciata dal mio predecessore Corsaro che è stato per anni ai vertici di ANCI Piemonte”, conclude.