“Gli enti locali contribuiscono da anni a contenere il deficit annuale complessivo della finanza pubblica. Qualsiasi manovra di ulteriore contenimento della spesa e delle risorse locali disponibili mette a rischio l’erogazione dei servizi essenziali e qualsiasi regola può essere concepita solo a livello di comparto, considerando la complessità per gli enti locali della formazione degli equilibri e la forte differenziazione che li caratterizza”. Così Alessandro Canelli, delegato alla finanza locale e sindaco di Novara, davanti alle Commissioni Bilancio della Camera dei Deputati e del Senato. Canelli ha illustrato l’impatto che la riforma delle procedure di programmazione economica e finanziaria e della governance dell’Unione europea, può generare sui bilanci dei Comuni.
Canelli, ha ricordato che “diversi operatori hanno richiamato l’importanza del percorso compiuto in anni recenti per abolire i vincoli del vecchio patto di stabilità interno (obblighi di produzione e sterilizzazione di avanzi di bilancio) e approdare ad obblighi di pareggio dei saldi ordinari di bilancio” e, inoltre, ha sottolineato ciò che è stato compiuto finora dai Comuni, che “contribuiscono da anni a contenere il deficit annuale complessivo della finanza pubblica”.
“Le nuove regole della governance comunitaria – ha spiegato il sindaco di Novara – pone di fatto la spesa primaria netta al centro del percorso di raggiungimento di uno stabile percorso di convergenza sui due parametri tradizionali, il rapporto Deficit/PIL e il rapporto debito/PIL, che continuano a costituire gli obiettivi sostanziali del percorso, sulla base rispettivamente delle due misure tradizionali (3% e 60%). Ma sono anche da valorizzare nella declinazione del nuovo patto di stabilità europeo l’esigenza di assicurare un ambiente favorevole agli investimenti, l’attenzione alla dimensione sociale nella scelta dei parametri di definizione e il monitoraggio degli obiettivi nazionali, l’attivazione di un dialogo Stato membro-Commissione per indicare la ‘traiettoria di riferimento’ da rispettare ai fini della convergenza”.
“I primi due punti – ha concluso Canelli – inducono a ritenere che su due aspetti decisivi dell’attuale fase di gestione della finanza locale, gli investimenti e i servizi di rilevanza sociale, la scuola e il sostegno alle emergenze locali, ci debba essere una attenta riflessione che, ad avviso dell’ANCI, dovrebbe condurre all’esclusione degli enti locali da nuove restrizioni quantitative, anche in ragione delle tendenze e dell’assetto finanziario attualmente rilevabili”.