“Voglio rivendicare i risultati raggiunti dai sindaci italiani dopo che per mesi sono stati dipinti come i responsabili dei ritardi del PNRR. Einstein diceva: ‘Chi dice che è impossibile, non dovrebbe disturbare chi ce la sta facendo’. Ecco, vi chiedo a nome dei sindaci italiani di lasciarci lavorare. Correggeteci se sbagliamo, siamo disponibili al confronto con il governo. I Comuni ce la stanno facendo ma sappiamo bene che dietro le statistiche e le tabelle ci sono gli amministratori locali che stanno impegnandosi al massimo per dare migliori servizi ai cittadini”.
Lo ha affermato il presidente dell’ANCI Antonio Decaro nella sua relazione introduttiva a ‘‘Missione Italia 2021-2026, Pnrr dei Comuni e delle Città”, l’evento organizzato dall’ANCI in collaborazione con IFEL con la partecipazione di tutti gli attori istituzionali, economici e sociali coinvolti nell’attuazione in Italia del piano Next Generation Eu (guarda tutti i numeri della seconda edizione).
Illustrando l’andamento dei progetti legati al PNRR, Decaro ha sottolineato come “i Comuni hanno già raggiunto il 91% della assegnazione delle risorse previste: 36,3 miliardi sui 40 programmati. Tutto questo, per fare un raffronto, mentre gli altri soggetti attuatori sono a circa il 46% delle assegnazioni. Stiamo dimostrando ai cittadini che i Comuni e i sindaci stanno mantenendo i propri impegni”.
Il presidente ANCI ha poi aggiunto: ”Ci hanno chiesto in tanti, dubbiosi, ma davvero riuscirete a progettare? Abbiamo dimostrato che i progetti li abbiamo presentati. Sapete che a nostra disposizione ci sono 40 miliardi di euro, noi siamo stati in grado di presentare progetti per 80 miliardi di euro, sia pure in condizioni difficili vista la cronica carenza di personale dei Comuni”.
Dal palco della Nuvola Decaro ha anche ribadito altri dati che dimostrano come “i sindaci stanno correndo. Secondo l’ANAC – ha detto il presidente ANCI – tutte le gare bandite in Italia con risorse Pnrr da luglio 2022 fino a metà giugno 2023 sono circa 102 mila. Di queste il 51%, ossia quasi 52mila, sono state bandite dai Comuni. Che di fatto sono la prima categoria di committenti per numero di gare”.
Ai Comuni va inoltre il merito di aver garantito il rispetto da parte dell’Italia del vincolo del 40% di risorse europee da destinare a colmare i gap territoriali tra Nord e Sud. “I Comuni questo vincolo lo hanno travolto, come dimostrano i dati della Ragioneria generale: il 54% di tutti i progetti comunali viene dal Sud Italia”.
Decaro si è detto preoccupato del nuovo patto di stabilità in discussione in sede Ue. “Da sindaci diciamo al governo e all’UE di fare attenzione, in passato ci sono stati imposti vincoli che ci bloccavano casse e lavori, poi cittadini se la prendevano con noi. Non vorrei che ci ritrovassimo tra pochi mesi con nuove ristrettezze che ci possono paralizzare. Questi dati che parlano di una notevole capacità di spesa dei Comuni vanno valorizzati per dare continuità a questa fase di crescita ed espansione”.
In un passaggio della sua relazione, il presidente Anci si è soffermato sulle modifiche normative necessarie per dare continuità a questa fase espansiva: “Chiediamo una conferenza dei servizi a 30 giorni per tutte le opere pubbliche, cioè di estendere a tute le opere la stessa procedura semplificata ora prevista per scuole e asili nido. Per quanto riguarda gli anticipi, che oggi sono del 10%, chiediamo che ove ci sia un progetto esecutivo ci venga anticipato il 30%, che è quello che ci chiedono le aziende per procedere con i lavori. Infine sarà necessario intervenire per garantire una maggiore puntualità dei pagamenti e un aggiornamento più rapido della piattaforma ReGIS”.
Il presidente dell’ANCI ha sottolineato il dato positivo riguardante progetti che stanno molto a cuore alle famiglie italiane, cioè quelli per gli asili nido e le scuole dell’infanzia: “C’era preoccupazione in merito a ritardi e tagli dei fondi, invece risulta che è stato ormai assegnato quasi il 90% delle risorse. Siamo fiduciosi che nell’interlocuzione tra istituzioni italiane ed europee possano essere risolti i problemi che rimangono: non possiamo vanificare il lavoro di tanti Comuni e non possiamo deludere le attese delle famiglie italiane”.
Infine, da Decaro un appello ai presenti: “Andiamo avanti insieme. Ci aspettano tre anni difficili, appuntamenti a cui avremo paura di mancare e giornate in cui piangeremo lacrime di gioia per i risultati acquisiti. Arriveranno nuovi momenti critici ma noi troveremo le soluzioni: facciamoci qui oggi questa promessa. Arriveremo alla fine di questa straordinaria impresa convinti che ogni giorno sarà un giorno buono per compiere un passo avanti, raggiungere un nuovo traguardo per rendere l’Italia più bella, più forte e più giusta”.