“Sul PNRR i Comuni stanno facendo la loro parte sulla base del Piano che è stato presentato e sul quale ci è stato chiesto di metterci a lavorare velocemente. Sono in corso bandi e aggiudicazioni e alcuni lavori sono già partiti. Cambiare in corsa gli investimenti sul comparto sarebbe un grave errore. I Comuni sono i più veloci a fare i progetti e a realizzarli. Chiediamo al Governo di darci e rinnovarci fiducia e di lasciarci lavorare”. Così Alessandro Canelli, delegato ANCI alla finanza locale e sindaco di Novara, a margine di un intervento a RaiNews24 economia.
“Secondo le nostre elaborazioni – prosegue Canelli – ai Comuni sono già stati assegnati 35,5 miliardi di euro, l’89% della dotazione finanziaria prevista dal Piano di ripresa e resilienza. Quello che serve, come ricordato anche dal presidente Decaro, sono più anticipazioni e tempi certi per i pagamenti”.
“Tra marzo e aprile scorso – ricorda il sindaco di Novara – le gare bandite con i Comuni committenti sono aumentate del 18% passando da 35.033 gare bandite a 41.280”. Ricordando che “secondo le stime ANAC al momento sono state già bandite dai Comuni gare per un valore di 17 miliardi di euro”, Canelli rimarca che “il problema dei ritardi e degli sprechi inaccettabili non riguarda il comparto dei Comuni che invece stanno dimostrando di essere più veloci e che il metodo più rapido per spendere e farlo bene è quello di progettare anche medi investimenti che coprono l’intero territorio nazionale Il 30% delle risorse assegnate ai Comuni riguarda progetti del valore fino a 1 milione di euro. Questo però non è un male, anzi un bene perché la media dei tempi di realizzazione, tra affidamento ed esecuzione delle opere tra 200 e 500 mila euro equivale a poco più di un anno e mezzo, esattamente la metà del tempo che si impiega per le opere tra 2 e 5 milioni di euro”.
“I Comuni – conclude Canelli – sono primi nelle assegnazioni, primi nei bandi e nell’aggiudicazione degli stessi con una dinamica positiva di ricaduta immediata sui territori. Legittimo rivedere il Piano, nelle more delle regole europee, ma chiediamo di non farlo senza considerare gli effetti che potrebbe avere su tante comunità e sui servizi offerti ai cittadini. Assicuriamo che i Comuni come sempre sanno spendere e spendere bene”.