“Tra PNRR, leggi di bilancio e altri fondi abbiamo a disposizione 4,7 miliardi di euro per aumentare di 264 mila i posti negli asili nido e nelle scuole per l’infanzia. È un’occasione straordinaria per migliorare le condizioni di vita delle famiglie e delle nostre città. La stragrande maggioranza dei Comuni alla fine di questo mese presenterà i progetti, chiederemo una proroga all’Europa per i soli pochi enti che sono rimasti indietro”. Lo ha dichiarato il presidente ANCI, Antonio Decaro, intervenendo nella trasmissione “Fuori TG”, in onda su Rai Tre.
“Abbiamo la necessità di aumentare sia il numero dei posti che gli orari di accesso – ha spiegato Decaro – per una forma di emancipazione che vada incontro alle esigenze delle coppie che sempre più spesso devono scegliere se lavorare o restare a casa ad accudire i figli, soprattutto quando non c’è la famiglia di origine a fare da ammortizzatore sociale”.
Riguardo alle risorse il presidente dell’ANCI ha ricordato che “c’è un gap originario legato ai finanziamenti che arrivano dallo Stato per gestione servizi comunali e che si basa sulla spesa storica. Per questo molti Comuni non aprivano asili nido non avendo soldi per poterli gestire. Oggi i fondi PNRR ci permettono di realizzare gli asili nido e quelli del bilancio dello Stato, a partire dal 2027 quando avremo realizzato le strutture, di avere 1,1 miliardi in più a valere sul Fondo di solidarietà comunale per poterli gestire. E queste risorse saranno assegnate non in base alla spesa storica ma in base ai Comuni che ne hanno più bisogno”.
Rispetto ai presunti ritardi, il presidente dell’ANCI ha precisato come “nonostante tutti dicevano che non avremmo presentato i progetti per mancanza di risorse umane e finanziarie, la maggior parte dei Comuni ha partecipato ai bandi e presentato progetti. Lo slittamento si è verificato perché nel bando si chiedeva una complicata, costosa e lunga certificazione di vulnerabilità sismica, che abbiamo chiesto al ministero di presentare successivamente per accelerare i tempi. Poi sono passati sei mesi per ricevere le convenzioni e in quattro mesi ci è stato chiesto di presentare i progetti e affidare i lavori, cosa che sta avvenendo”.
“Sono convinto – ha quindi concluso Decaro – che ce la faremo grazie anche a una normativa sull’edilizia scolastica molto innovativa che potrebbe essere utilizzata anche per altri progetti del PNRR”.