“Grazie all’intesa raggiunta in Conferenza Unificata, siamo riusciti a far posticipare al 30 novembre il termine per la dichiarazione degli esuberi da parte delle società partecipate. I piani di razionalizzazione vanno comunque approvati entro il 30 settembre, ma sicoome la questione è delicata abbiamo chiesto e ottenuto un paio di mesi in più per poter operare una verifica seria degli esuberi derivanti dai piani di razionalizzazione. Come sindaci siamo al fianco dei lavoratori”.
Così il presidente di ANCI Piemonte, Alberto Avetta, alla giornata di studio sul nuovo testo delle società a partecipazione pubblica svoltasi a Torino, con la collaborazione di Confservizi Piemonte e Valle d’Aosta, dell’Ordine provinciale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e del Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino.
“Il modello delle partecipate ha subito negli anni un’espansione eccessiva – ha detto il presidente Avetta – crediamo sia necessaria una seria razionalizzazione e il testo unico sulle partecipate va in questa direzione. Dobbiamo però tenere conto degli effetti negativi e che il testo può generare, se non vogliamo penalizzare i lavoratori e soprattutto se vogliamo che i Comuni possano tornare a investire e ad erogare servizi. Altrimenti il rischio è quello di paralizzare con nuovi vincoli e l’azione amministrativa degli Enti locali”.
A seguito dell’intesa raggiunta in Conferenza Unificata, il termine per la comunicazione degli esuberi ai sindacati è stato fissato al 10 dicembre. Le società controllate avranno tempo fino al 20 dicembre per comunicare gli eventuali esuberi alle Regioni che dovranno formare gli elenchi regionali ed entro il 15 gennaio 2018 trasmetterli all’ANP, l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro.
“Sono stati chiesti tempi congrui per tutelare i lavoratori – ha ribadito Avetta – i tempi di attuazione fissarti dal legislatore sono molto ristretti, soprattutto qualora i piani di razionalizzazione dovessero comportare la dismissione di quote o la liquidazione di società non più ritenute strategiche per gli interessi istituzionali. Avremo dodici mesi per attuare i piani di razionalizzazione, ma possono essere pochi, soprattutto nel settore dei servizi pubblici locali di rilevanza industriale”.
“Il nuovo Testo unico sulle partecipate – ha concluso il presidente Avetta – rappresenta, insieme alla riforma del Codice degli Appalti, una delle più grandi e onerose scommesse di questa legislatura, ma la fretta può essere cattiva consigliera. Come ANCI continueremo a presidiare la questione in tutte le sedi”.