“Riannodo volentieri i fili di un dialogo che, in realtà, immaginavo concluso con l’Assemblea di Parma”. Questo l’incipit del saluto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ai sindaci presenti in sala a Bergamo per l’inaugurazione dei lavori della XXXIX Assemblea annuale di ANCI.
“I Comuni – ha detto il Presidente – sono l’Italia sono la Repubblica, come recita l’art.114 della Costituzione. I quasi 8000 Comuni italiani adempiono, con identica dignità e impegno, alla responsabilità di sostenere le nostre comunità, offrendo servizi di carattere universale. La Costituzione sancisce il principio di uguaglianza per i cittadini e, naturalmente, vale per i Comuni, che devono essere messi tutti in condizione di adempiere ai compiti loro affidati, per poter concorrere a realizzare il principio costituzionale della pari dignità dei cittadini”.Mattarella, salutando i cittadini di Bergamo, una “bellissima città, che la storia ha visto affermarsi e che la sua comunità mantiene viva e dinamica, inserita in un tessuto di attività e relazioni, così sviluppate sul piano economico, sociale, civile, culturale”, ha anche tenuto a precisare come questa sia “terra che ha fatto dell’intraprendenza e della solidarietà un suo segno distintivo” chiamata ad essere una “città con Brescia, prossima Capitale della cultura”.
“Apprezzo molto la scelta dell’ANCI di tenere l’assemblea annuale in questa città, una delle realtà più colpite dalla pandemia – ha precisato – Resteranno scolpite nelle nostre menti le terribili immagini dei camion militari che portano via i feretri di tante persone morte a causa del virus. Non le dimenticheremo”. Questo il ricordo commosso degli ultimi due anni del Presidente che anche ribadito che “la comunità degli amministratori locali, Sindaci, Assessori, Consiglieri – di maggioranza e di opposizione – con abnegazione e passione si è occupato del bene comune dei nostri concittadini”.
“Il PNRR – ha poi spiegato il Presidente ribadendo che i Comuni hanno una funzione strategica – è un appuntamento che l’Italia non può eludere. Abbiamo l’opportunità di colmare ritardi strutturali, per rafforzare strategie di sviluppo sostenibile, per ammodernare la pubblica amministrazione, per allungare il passo nell’innovazione, per potenziare il welfare. C’è la possibilità per il nostro Paese di ridurre i propri squilibri interni, di stare al passo con i tempi, anzi di accelerare nelle transizioni ecologica e digitale”.
“La coesione del Paese passa anche e soprattutto, dai Comuni – ha poi aggiunto -. Sono compiti di straordinario rilievo che richiedono un impegno condiviso e solidale. Sussidiarietà, infatti, non significa scaricare le difficoltà sull’anello istituzionale più a diretto contatto con i cittadini ma piuttosto sostenerlo. Significa partecipazione. Condivisione e dialogo tra i vari livelli di governo”.
Mattarella ha poi voluto salutare anche i sindaci ucraini ospiti dell’ultima giornata dei lavori dell’Assemblea. “Saranno presto qui con voi i sindaci di Kiev, di Leopoli e di Bucha. Sono i benvenuti!”.
“La funzione dei Sindaci va tutelata – ha concluso il Presidente – e considero meritevole di ogni attenzione l’impegno che da tempo l’ANCI conduce per definire con più coerenza lo status giuridico degli amministratori e i confini delle loro responsabilità. Sarebbe una sconfitta per la democrazia se si facesse strada l’idea che l’esercizio della funzione di Sindaco, oltre a essere faticoso, è così gravato da rischi da giungere quasi all’impraticabilità. I Comuni, le Province, le amministrazioni degli enti locali devono trovarsi nella condizione di poter operare. Il mio augurio è che la “voce del Paese” che ambite interpretare possa sempre esprimersi in modo compiuto e trovare ascolto”.