Urbact

Nei giorni scorsi, la città di Cuneo ha ospitato il penultimo appuntamento della rete nazionale di Trasferimento Urbact. Tema centrale quello relativo al passaggio dalle buone pratiche in materia di sostenibilità urbana a vere e proprie politiche pubbliche integrate per la lotta al cambiamento climatico. In questa direzione, una delle soluzioni possibili – già attuata da molte città della rete Urbact, quali ad esempio Torino – è quella di integrare i diversi programmi europei e nazionali per l’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda Onu 2030.

Nel corso dell’incontro gli attori culturali locali, protagonisti del dibattito, hanno illustrato i progetti realizzati per connettere arte, cultura e ambiente: dalle iniziative teatrali al circo contemporaneo tante le buone pratiche in campo come dimostrato anche con la visita studio al Museo Civico di Cuneo che ha fatto luce sulle pratiche di sostenibilità urbana e di inclusione sociale per rendere accessibile il patrimonio culturale ed artistico della città.

Le esperienze delle città Urbact hanno mostrato forti connessioni non solo tra arte e ambiente ma anche con gli aspetti più propriamente sociali delle città: la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo ha dato vita, ad esempio, ad una struttura cittadina per favorire l’inclusione sociale e  l’educazione di diverse fasce della popolazione. Così come Torino che, con i progetti Co-City e ToNite, ha convertito la sua politica di innovazione sociale in azioni concrete di intervento sul territorio attraverso un mix tra i diversi programmi europei.

“Come ANCI – ha sottolineato il responsabile Urbact, Simone d’Antonio – stiamo lavorando, anche in vista dell’incontro finale della rete di Trasferimento Urbact che ci sarà a dicembre a Bologna, nel dare indicazioni ai Comuni su come poter consolidare queste forme partecipative di cura delle città nel contrasto al climate change e come consolidare la collaborazione tra le diverse città coinvolte nel NTPI”.
Punto rimarcato anche dalla sindaca di Cuneo Patrizia Manassero, in apertura dei lavori, che ha posto l’attenzione sulla necessità di allargare la rete, coinvolgendo anche altre città italiane.