Entro il 2026 il 70% dell’Italia “viaggerà” a 300 Mb/s. Infratel Italia, società in-house del Ministero dello Sviluppo economico, ha reso noto in queste ore gli esiti della mappatura particolareggiata delle reti fisse nazionali, propedeutica all’attuazione della strategia per la Banda Ultra Larga approvata lo scorso 25 maggio.
La mappatura, che ha riguardato l’intero Paese, ad eccezione degli interventi finanziati dal piano “Aree bianche” in fase di attuazione, contiene le informazioni sui programmi di investimento che gli operatori delle telecomunicazioni realizzeranno entro il 2026 e consente, inoltre, di individuare le aree di intervento non coperte dagli operatori.
La relazione di sintesi è disponibile al seguente link. Con riferimento alle reti fisse, nell’allegato A i Comuni possono verificare nel dettaglio l’elenco dei civici nei quali entro il 2026 saranno presenti una o più infrastrutture NGA (Next Generation Access). Per ogni civico vengono indicate le caratteristiche (a fine piano) in termini di migliore velocità di picco e di velocità massima migliore associata.
“Nel 2026 – commenta il vicepresidente all’Innovazione di ANCI Piemonte, Michele Pianetta – i civici coperti dalla banda ultralarga in tutta Italia saranno il 71% del totale. Si tratta di un dato positivo, destinato a migliorare ulteriormente con l’apporto della tecnolgia wireless FWA. Per superare il digital divide sarà necessario far dialogare governo e operatori privati, favorendo un confronto costruttivo che consenta a tutti noi di mettere a sistema i benefici della fibra con quelli della connettività offerta dai ponti radio. L’evoluzione delle tecnologie utilizzate dagli operatori delle telecomunicazioni ci fa ben sperare per il futuro, ma occorre affrontare la questione con un approccio condiviso. Ecco perché – conclude il vicepresidente ANCI – in questi mesi non ci siamo mai fermati, facendoci portavoce delle criticità segnalate dai Comuni direttamente ai tavoli con il governo e con la Regione”.