“Esprimiamo forte preoccupazione per una proposta contenuta in una bozza di decreto legge proposta dal Ministero della Transizione Ecologica che prevede l’abrogazione della deroga alla gestione unica in materia di servizio idrico integrato. Una deroga che in questi anni ha consentito di salvaguardare le gestioni autonome esistenti nei Comuni in cui sono presenti peculiari caratteristiche di qualità, efficienza e localizzazione di pregio ovvero in aree vincolate di tale risorsa”. Lo dichiara il coordinatore nazionale ANCI Piccoli Comuni, Massimo Castelli.
“Una proposta che, qualora confermata, andrebbe in senso contrario al progetto delle Comunità locali energetiche sulle quali si sta puntando e soprattutto cancellerebbe la possibilità della gran parte dei piccoli Comuni di tutelare e preservare il patrimonio idrico pubblico che presenta particolari caratteristiche qualitative. È necessario invece poter continuare a gestire tale patrimonio nel senso più favorevole ai cittadini, come le positive esperienze condotte in questi anni dimostrano di poter fare”, afferma Castelli.
“Riteniamo, pertanto, che non si possano pregiudicare quelle realtà di servizio idrico virtuose, d’alta qualità ed esistenti in aree vincolate gestite in maniera efficiente dai Comuni, solo per farle confluire nella gestione unica, prescindendo da qualsivoglia caratteristica. È doverosa semmai una valorizzazione delle esperienze locali e di tali patrimoni che andrebbero invece potenziati e conservati con incentivi e finanziamenti ai Comuni, cogliendo proprio l’occasione offerta dal PNRR e quello che ci ha insegnato la crisi epidemiologica tutt’ora in atto.
Solo così si potrà consentire ai Piccoli Comuni virtuosi di gestire in autonomia il servizio idrico nell’interesse delle popolazioni locali e di preservare tale preziosa risorsa, già gestita in modo efficiente, a beneficio della collettività”, conclude il cCoordinatore nazionale ANCI.